Come affrontare e superare la paura (anche se non sei un Ercole)

Simonetta Lavorati ● 25 Aprile 2022 ● Articoli

Sommario

Cosa è la paura

La paura è un’emozione di base fondamentale per la nostra sopravvivenza.
Mitiga la nostra inclinazione naturale a fare nuove esperienze invitandoci alla prudenza 👀.

Ma se è eccessiva diventa una prigione che ci limita 🔗.

Tutto ciò che è nuovo implica una sfida, una conquista da realizzare che non è mai scevra da pericoli, ma è ricolma di opportunità.

Questo perché la vita è regolata, tra le altre, dalla legge della dualità ☯️, per cui ogni elemento contiene sempre il duplice aspetto della luce e dell’ombra.

Propio come la bellezza di una rosa che è tale nonostante la presenza delle spine 🌹.

Essere immersi nella dualità ci impone una fase adattiva. È necessario imparare a sopravvivere, e ciò implica sempre il fare un’esperienza.

Ma la sopravvivenza non è il fine, è solo una tappa del viaggio dell’eroe che ogni essere umano è chiamato a fare nella sua vita, per passare dalla  sopravvivenza al vivere una vita piena e appagante 🎇.

Ci è chiaro che ci sono vette sempre più alte da conquistare, proprio come Ercole cerca di raggiungere la vetta del monte Olimpo 🌋.

La percezione degli eventi

Una sfida è un concetto neutro, non è ne positivo ne negativo.

Se siamo chiusi nelle nostre paure, una sfida è una minaccia 😬.
Se siamo aperti alla vita una sfida è un’opportunità 😃.

La psicologia della Gestal è basata sul concetto di percezione che, per definizione, è prettamente soggettiva.

Cosa vedete in questa figura? Una coppa o due volti di profilo, uno di fronte all’altro?

Non esiste niente di oggettivamente pericoloso o di oggettivamente sicuro, ma solo una generica pericolosità o una generica sicurezza che ognuno di noi percepisce soggettivamente in base alla cultura che ha assorbito dal proprio ambiente di riferimento, alle esperienze fatte e al senso che gli abbiamo attribuito.

Tutta la corrente psicologica del Costruttivismo si basa sul fatto che ogni essere umano costruisce il suo mondo interiore in modo unico e irripetibile.

Reazioni alla paura

Di fronte a un’emozione così potente come quella della paura ognuno di noi può reagire in modi diversi.

Per cui non solo è soggettivo il modo in cui valutiamo l’evento potenzialmente minaccioso, ma anche la nostra reazione ad esso.

Così come per il mondo animale, anche noi possiamo reagire alla paura sostanzialmente in due modi, entrambi funzionali alla sopravvivenza, in funzione di tutta una serie di valutazioni che la mente si trova a dover fare nel giro di millisecondi.

In psicologia vengono definiti stili di coping, ovvere il modo in cui fronteggiamo le sfide della vita.

Attacchiamo 🥊 per difenderci se valutiamo di avere una chance di neutralizzare il nostro avversario.

In caso contrario optiamo per la fuga 🏃, sempre se valutiamo di essere nelle condizioni di farlo.

Quando queste strade non sono entrambe praticabili esiste poi una modalità passiva denominata freezing 🥶, che rappresenta la resa totale all’evento che ci ha terrorizzato al punto da paralizzarci senza poter accedere alle risorse per reagire.

Fenomeno questo molto conosciuto nel mondo animale, ma non totalmente estraneo neanche a noi umani.

Paura reale e paura immaginaria

L’essere umano differisce dal mondo animale per la capacità di usare la mente per proiettare le esperienze del passato sul futuro.

Mentre la gazzella non si preoccupa se arriverà il leone perché vive nel momento presente, l’uomo si.

Basta una qualche somiglianza tra una situazione passata e quella che ci troviamo a fronteggiare a metterci in allerta.

Ci prepariamo a mettere in atto uno schema reattivo di attacco o fuga, indipendentemente dalle circostanze reali che, per definizione sono sempre diverse.

Ma la scorciatoia mentale (denominata euristica) è una forma di controllo sugli eventi che ci da un’illusione di prevedibilità del futuro che in realtà non abbiamo.

La mente è bravissima a creare scenari catastrofici che inducono in errore il nostro processo di valutazione 😱.

Quante volte siamo indietreggiati di fronte a una prospettiva di fallimento, una convinzione di avere davanti una meta irraggiungibile che forse era tale solo nella nostra mente?

Il punto è che se non ci abbiamo provato, non potremo mai saperlo.

Questo video motivazionale della donna che nella vita si trova ad affrontare numerose sfide, rende molto bene l’idea e le emozioni connesse alle due opzioni che abbiamo sempre nella vita (anche se sono molte di più) 🤓.

Siamo quindi preda di illusioni su ipotetici pericoli e cerchiamo la strada di minor rischio.

Ma questa non è priva di conseguenze.

Conseguenze delle nostre scelte di fronte alla paura

La scelta di indietreggiare, di arrendersi alla paura, porta con se alcune conseguenze di non poco conto.

Oltre all’ovvia evidenza di esserci sottratti a un’esperienza, ogni volta che ci tiriamo indietro dal fronteggiare una sfida si instilla in noi un senso di inadeguatezza 😓.

Tale sentimento si va ad aggiungere a tutte le esperienze dello stesso tipo che si sono stratificate nel corso della nostra esistenza.

Sono proprio quelle che costruiscono dinamicamente il nostro senso di identità, del nostro valore e della nostra percezione di essere padroni della nostra vita.

Per contro, averci provato ci fa percepire come coraggiosi e, in grado andare avanti con rinnovata fiducia 🤩.

Aumenta la nostra autostima e il senso di poter affrontare sfide sempre più complesse e avvincenti, che di fatto ci consentono di crescere e evolvere.

Ogni esperienza è sempre un’evoluzione rispetto allo stato precedente, indipendentemente dal fatto che sia stata piacevole o dolorosa.

Il fatto che si debbano fare solo esperienze piacevoli è un mito sdoganato dalla società moderna negli ultimi decenni.

Il coraggio non è più un valore e si tende a privilegiare la protezione, rimanendo così in modalità sopravvivenza.

Ercole 💪 è l’archetipo più indicato per farci cogliere il senso della sfida che per noi figli del ventunesimo secolo è diventato un grande spauracchio invece di essere un’opportunità di crescita e cambiamento.

Sentiamo che nella nostra area di confort siamo al sicuro, ma così facendo abbiamo completamento frainteso il senso della vita:

Tutto sembra rimasto fermo a queste reazioni primitive nonostante il contesto di vita sia estremamente cambiato.

Siamo evoluti grazie alla voglia di procurarci sempre maggiori comfort e saperi, ma non siamo andati di pari passo nella possibilità di sentirci felici e appagati di ciò che abbiamo raggiunto.

Perché la felicità non si misura in ciò che abbiamo accumulato, ma piuttosto nell’attitudine che abbiamo sviluppato a desiderare e realizzare nuove conquiste, mettendo a frutto i nostri talenti.

Questo è il senso dell’autorealizzazione in cima alla scala dei bisogni di Maslow, ma anche, in buona sostanza, lo stato di coscienza del sentirsi da dio 🤩.

L’ansia e gli attacchi di panico, sempre più diffusi nella nostra società, sono il segnale del fatto che ci stiamo proteggendo troppo.

In concreto, l’ansia è l’effetto di una percezione minacciosa del mondo, persistente e generalizzata, proiettata nel futuro 📽.

Gli attacchi di panico sono il culmine di questo processo che chiede di essere  riportato a parametri più sostenibili.

Reagiamo troppo in fuga e, conseguentemente, non stiamo più vivendo, ma solo sopravvivendo.

E questo la vita non lo accetta. Lo considera uno spreco di talenti (doni) e un’occupazione abusiva di una chance (la vita) che dovrebbe essere data a chi accetta la sfida e si impegna a vivere una vita vissuta, imperfetta e difficile ma, in quanto tale, degna di essere vissuta.

Immagini un mondo senza sfide?

Mi sono divertita a dare la mia risposta con le parole del mitico personaggio Cetto La Qualunque, creato e meravigliosamente interpretato da Antonio Albanese…😊

I trabocchetti lungo il viaggio

Ci troviamo quindi schiacciati tra due spinte opposte e contrarie.

Freud parlava di una perenne contrapposizione tra Eros – l’istinto di vita – e Thanatos – l’istino di morte – che altro non è che una tendenza alla conservazione e alla protezione portata all’eccesso.

Cosi come l’eccesso di Thanotos porta alla stagnazione della vita, allo stesso modo l’eccesso di Eros porta all’imprudenza.

Si tratta quindi di trovare il giusto mezzo e percorrere la strada con equilibrio, proprio come un equilibrista su una fune mette in atto una serie continua di aggiustamenti compensatori per restare in piedi sulla fune.

La ricerca di questo equilibrio è ovviamente costellata di inganni, trappole della mente e trabocchetti, come si confà ad ogni gioco degno di questo nome (perché la vita è un grande gioco 🎡).

Tali inganni si generano soprattutto nell’infanzia, quando non avevamo gli strumenti mentali necessari ad elaborare le esperienze più spiazzanti.

Si forma come una sorta di blocco energetico che cristallizza quella paura. Diventa una parte di noi che si trasforma in un mostro che cresce a mano a mano che diventiamo adulti e ci rifiutiamo di incontrarlo e abbracciarlo.

Potremmo definirlo il sabotatore o il guardiano della soglia.
In ogni caso si manifesta come quella voce interiore che ci dice che non ce la possiamo fare, che non ce lo meritiamo, non siamo all’altezza o che comunque trova sempre delle scuse per farci retrocedere dal conquistare ciò che desideriamo.

È importante rendersi conto che il buio delle visioni più catastrofiche e pessimiste proviene dal nostro bambino interiore che non è stato aiutato, compreso e accompagnato nelle sue difficoltà.

Adesso sta a noi accoglierlo e tranquillizzarlo, perché questo è il compito dell’adulto che è in noi, e di nessun altro.

Come diceva Carl G. Jung, “…ciò che neghi (e rifuggi) ti sottomette, ciò che accetti (e accogli amorevolmente) ti trasforma“.

Come fare a trovare l’equilibrio per affrontare e superare la paura

Ecco svelato il trucco della libertà dalla paura 🪄.

Il punto fondamentale diventa dunque quello del discernimento 🤔 tra una paura sensata e una esagerata, frutto dell’inganno della mente.

La strada da perseguire è quella di riappropriarsi del controllo della propria mente per poter vivere il momento presente.

Il qui e ora è l’unico che ci consente di rispondere alle sfide reali in modo creativo, unico e perfettamente funzionale (e quindi vincente🏅), invece di reagire in modo automatico a una minaccia illusoria 🤡.

E questo perché è in quell’attimo che possiamo dialogare con il bambino interiore terrorizzato.
Lo possiamo accogliere, tranquillizzare e trasformare la sua immensa energia in una risorsa a nostra disposizione.

Non dico che è semplice, ma se fosse tale non sarebbe una sfida 😉.

Impegnarci per realizzare i nostri sogni è indubbiamente un’impresa stressante. Ma ti sarà forse utile sapere che esiste anche una qualità diversa dello stress che proviamo quando siamo in modalità vita (liberi e creativi) e quando invece siamo in modalità sopravvivenza (gestiti dalle nostre paure).

Esistono infatti l’eustress e il distress.

L’eustress è uno stress positivo di chi sta raccogliendo una sfida e perseguendo il suo desiderio, che si tratti di un piccolo progetto o del grande sogno. È una sorta di carburante naturale per la nostra vitalità e crea dipendenza (positiva).
Più ci sfidiamo e vinciamo e più ci carichiamo verso nuove conquiste.

Il distress è quello di chi sta ansimando di fronte ai doveri della vita, come un criceto in una ruota, senza avere idea della direzione. È la vita che ci guida a suo piacimento e non siamo noi a condurre il gioco. Nel tempo, questa passività ci mette alle strette e diventa sempre più difficile rimettersi in pista. Ma non è mai troppo tardi…

E se perdiamo?
Semplice, sarà stata comunque un’esperienza da cui avremo appreso una lezione.
Non esistono fallimenti, ma solo tentativi per imparare la strada verso la realizzazione dei tuoi sogni.

Il questo senso scoprirai che la vita è perfetta nella sua imperfezione.
Si tratta di imparare a danzare sotto la pioggia, invece di ripararsi dalla tempesta 🌦.

Il senso di liberazione che ne deriva è molto eloquente in questa scena del film del 2004 diretto da Nick Cassavetes Le pagine della nostra vita (The Notebook) in cui la protagonista Allie si libera dalle ingessature borghesi che l’avevano allontanata dalla sua natura libera, selvaggia e felice. 

Se ti senti bloccato dalla paura nella realizzazione delle tue idee e dei tuoi desideri, hai la possibilità di prendere in mano la tua vita.

Puoi cambiare la percezione degli eventi, liberandoli dal fardello del passato.

Ti posso insegnare ad accogliere il tuo bambino interiore spaventato e a vivere nel presente con gioia e fiducia per depotenziare la paura e gestirla in autonomia.

Avrai così modo di liberare tutto il tuo desiderio e mettere a frutto i tuoi talenti 💎, imprigionati in questa fortezza immaginaria che mentre ti protegge ti stritola 🏰.

E sentirti finalmente libero dalla paura 🦋.

Meditazione gratuita per affrontare la paura

Nel frattempo voglio regalarti una breve meditazione (magica) 🪄 che ti aiuta a sentirti forte come una montagna e potenzia la tua intenzione di affrontare (gradualmente e amorevolmente) le tue paure.

È una meditazione ricolma di inizi 😄 per farti venire voglia di ricominciare a prendere in mano la tua vita.

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