Simonetta Lavorati ● 12 Dicembre 2022 ● Saette di Saggezza
Se non ci fosse chi dà troppo e chi riceve troppo, avrei meno peso da portare.
— Atlante (in un momento di grande scoraggiamento)
Perché quest’affermazione è di una saggezza (inaspettata) e “controintuitiva” sulla crescita personale
Il mondo sarebbe decisamente un posto migliore se ognuno occupasse il posto che gli spetta di diritto e di dovere. Ma trovare questo posto non è così facile . È prima necessario sbarazzarsi di certe convinzioni che ci limitano.
È però importante tenere presente che le limitazioni hanno un senso evolutivo 😮. Servono a fare espandere la consapevolezza del nostro potere, proprio grazie al superamento delle sfida della vita 💪.
Mi spiego meglio perché l’argomento non è affatto facile…🙄
Essere buoni: convinzioni comuni
Siamo cresciuti con l’idea di dover dare molto agli altri perché i gesti di bontà sono socialmente approvati, e come tali, ci gratificano e ci fanno sentire bene 😇.
Ma siamo inclini al dare anche per varie altre motivazioni nascoste 😈:
-
- Per sentirci buoni nel salvare qualcuno dal suo stato di vittima.
- Per avere più potere sugli altri che saranno così in debito nei nostri confronti.
- Per espiare un sottile e spesso impercettibile senso di colpa per gli errori che pensiamo di aver fatto nella vita o per il male che abbiamo inferto agli altri.
- Per un’educazione religiosa che insegna il buonismo o persino il sacrificio di noi.
- Per sentirci superiori alle persone che aiutiamo, visto che hanno bisogno di noi.
- Per ricevere consenso e approvazioni dagli altri.
- Per consolidare l’appartenenza a una comunità che, se riceve i nostri atti di bontà, sarà sicuramente tenuta a corrisponderne altrettanti in segno di gratitudine nel momento del bisogno.
Vuoi continuare tu? 🤔
Lo so, non sembrano motivazioni così nobili come ci hanno insegnato 😟. Ma sai che non vado troppo per il sottile e che non lesino spiegazioni sui macigni che lancio.
È insito nel concetto di dualità ☯️ in cui viviamo il fatto che il lato luce che più ci piace (sentirci buoni) è sempre accompagnato dal lato ombra (il tornaconto nascosto).
Il superamento degli opposti
Sai anche che tutto nella vita è una questione di equilibrio ⚖️ (avrai notato che questo è il tema di ogni saetta di saggezza ⚡).
Il troppo è altrettanto deleterio del troppo poco.
Ma affinché l’equilibrio e lo squilibrio si manifestino c’è bisogno di una relazione 👫.
Il perenne gioco della vita si sviluppa sempre intorno a poli opposti che si attraggono, si scontrano o si confrontano, per poi arrivare al superamento del conflitto.
In realtà i poli sono opposti solo in apparenza perché vibrano alla stessa frequenza (il simile attrae il simile). Sono semplicemente due lati di una stessa medaglia 🪙.
Nel loro attrarsi, i giocatori iniziano una relazione tormentata che porta alla luce un aspetto ombra di cui non erano consapevoli 🕯️.
L’obiettivo è uscire da ogni circolo vizioso, ricolmo di sofferenza, per riportare equilibrio e armonia nella nostra vita 🐬.
La triangolazione vittima-carnefice-salvatore
Purtroppo i circoli viziosi innescati dai poli opposti, raramente si risolvono da soli. C’e bisogno di una terza forza che viene chiamata forza neutralizzante.
Tale schema si manifesta ad ogni livello, ovvero nelle
- Relazioni interiori (tra parti di noi)
- Relazioni orizzontali (tra amici, colleghi o partner)
- Relazioni verticali (con genitori, nonni, figli e altre figure parentali)
Relazioni interiori
Nel primo caso, si tratta di un conflitto interiore in cui la relazione si instaura tra parti di noi che hanno istanze (esigenze) opposte.
Ma, per la legge universale di corrispondenza pur sempre di una relazione si tratta. Ermete affermava infatti che così in alto, così in basso, così dentro e così fuori.
Ad esempio nel nostro conflitto innescato dal voler smettere di fumare (desiderio di fumare= forza attiva, voglia di smettere di fumare= forza passiva), la forza neutralizzante potrebbe consistere in una bronco-polmonite che mi rende l’atto del fumare sgradevole e doloroso 🤧 .
Riuscire a smettere di fumare (così come in tutte le altre dipendenze e paure limitanti) è una grande sfida il cui superamento cambia inevitabilmente la percezione di noi stessi.
Dopo un successo così importante sappiamo con certezza di potercela fare nelle grandi sfide della vita. E questo nostro sentire diventa una condizione potenziante di valore incommensurabile 💪.
Relazioni orizzontali
Come dicevo, nelle relazioni tormentate tra vittima e carnefice, la forza neutralizzante è spesso personificata dalla figura del salvatore.
Può essere il cavaliere impavido che salva la principessa dall’orco cattivo (ad esempio, il marito di lei).
Oppure la crocerossina che salva il suo eroe dal destino crudele (in genere, la moglie strega di lui) che lo tiene ingiustamente (secondo la crocerossina) imprigionato.
Avrai notato che le trame dei film sono sempre incentrate sulla triangolazione vittima – carnefice – salvatore. Figure che energicamente potremmo sempre ricondurre a una forza passiva, forza attiva e forza neutralizzante.
Quest’ultima consente il superamento degli opposti e il raggiungimento di un nuovo livello di consapevolezza.
Oppure, se la lezione non viene appresa, si ritorna in un nuovo triangolo apparentemente diverso dal precedente nella forma, ma che rimane sostanzialmente lo stesso.
Relazioni verticali
Lo stesso schema si applica nelle relazioni parentali. Questo tema è il tema principe delle costellazione familiari che postula la necessità di un equilibrio tra il dare e il ricevere nelle relazioni, di qualsiasi tipo esse siano.
È fondamentale imparare a prendere se si è troppo incline a dare (come fanno normalmente i salvatori votati al sacrificio).
Così come è importante imparare a dare se si è troppo inclini al prendere. Cosa che vittime e carnefici fanno magnificamente anche se da fonti diverse. Il carnefice attinge dalla vittima e la vittima dal salvatore.
Inoltre le costellazioni familiari sottolineano con forza l’importanza di stare al proprio posto.
Il figlio deve fare il figlio e non si deve sostituire al genitore assumendo un ruolo protettivo che non gli compete.
Molto spesso uomini e donne rimangono irretiti in ruoli di salvatore del genitore di sesso opposto (il cocco di mamma e la cocca di papà) che impediscono una relazione sana con il partner.
Un uomo impegnato a salvare la madre si sostituisce psicologicamente al padre che ritiene inadatto a svolgere il suo ruolo di marito (in quanto identificato come carnefice della madre).
Di fatto, nel suo ruolo di salvatore, sarà lo sposo della mamma e non potrà essere disponibile per la propria partner.
Così come una donna che vuole salvare il padre dalla madre strega (altra carnefice) sarà la sposa di papà e le sue relazioni con gli uomini saranno sempre fallimentari.
C’è da dire che i ruoli e i copioni non sono sempre così rigidi e definiti (tanto per confondere le acque e rendere il gioco più coinvolgente). Ma il nostro obiettivo è quello di scovare il ruolo predominante, cioè quello che tendiamo a giocare più spesso nella nostra vita, e a disinnescarlo in partenza 💣.
In genere è quello che ci porta a vivere drammi sempre più densi e pesanti, tanto quante sono le volte in cui non abbiamo appreso la lezione.
Lo svolgimento: innocenza e senso di colpa
Nel copione succede che la vittima è spesso una persona poco incline a prendersi delle responsabilità, sempre bisognosa di affetto, di presenza, di sostegno o altro 😩.
Al contempo è scontento del partner (il carnefice) che non gliene offfre mai a sufficienza e lo rende infelice.
Così come può trattarsi di un genitore immaturo nel suo ruolo genitoriale che si rivela bisognoso nei confronti del figlio.
Arriva così il salvatore/redentore (l’amante o il figlio/a) che dona tutto di sé illimitatamente e incondizionatamente.
In questo dare infinito il salvatore si sente buono e innocente 😇 (se è una donna in genere ha guardato con trasporto e ammirazione Candy Candy).
Mentre chi riceve incondizionatamente si sente sempre più in colpa, nella consapevolezza di non riuscire più a saldare il suo debito 😢.
Ed ecco che l’equilibrio perverso si interrompe quando si giunge al culmine della sofferenza 😱.
L’epilogo
Allora succede che la vittima diventa carnefice nel momento in cui dà il ben servito al suo salvatore divenuto ingombrante, per sostituirlo con un nuovo salvatore.
E il salvatore diventa la nuova vittima perché viene mollato senza giusta causa, dopo aver dato tutta l’anima alla relazione.
È importante sottolineare che in realtà la vittima non ha nessuna intenzione di cambiare (di fatto, il marito non lascia mai la moglie per l’amante).
Se lo fa, sta solo sostituendo una partner carnefice con una nuova carnefice.
Tanto ci sarà sempre un’altra crocerossina disposta a fare lo stesso gioco 😏.
E grazie all’abbondanza di nuove crocerossine e nuovi principi azzurri eroi salvatori di donzelle, si perpetua l’eterna triangolazione.
Quindi, nelle relazioni orizzontali, di fatto, il gioco non finisce se non c’è apprendimento della lezione su se stessi (il lato ombra da riequilibrare) 🌒.
Si verifica solo una trasformazione della triangolazione con nuovi personaggi, ma con gli stessi contenuti.
Il gioco termina veramente solo quando qualcuno capisce (con la mente) e comprende (con il cuore) il ruolo che sta ricoprendo e decide di uscirne.
Mentre nelle relazioni verticali, in cui l’ordine familiare deve essere sempre rispettato e la relazione preservata, è importante ritornare al ruolo naturale insito nel nostro posto all’interno dell’albero genealogico.
Se siamo genitori lasciamo i nostri figli e nipoti liberi dal doversi occupare di noi, e impariamo a riempire i nostri vuoti da soli.
Oppure smettiamo di interferire nelle loro vite, come avviene spesso nella nostra cultura basata sul potere e sul controllo più che sull’amore.
Se siamo figli lasciamo andare zavorre e carichi che non ci spettano, ma confermiamo l’amore e la gratitudine per la vita che ci è stata donata.
Il luogo di elezione in cui è possibile fare tutto ciò è proprio la costellazione familiare.
Conoscere per scoprirsi
Adesso hai tutte le informazioni 🤓 che ti servono per capire che ruolo stai recitando nel gioco della vita. Se ti diverte, vivi il tuo dramma (i drammi ci piacciono molto in fondo in fondo…😉).
Ma se ti sei scocciato di soffrire sappi che conoscerti serve a smettere di massacrarti la vita e a riconquistare la tua sovranità 👑.
Giocare è bello solo se non sei identificato con il personaggio. Quando realizzi questo, puoi ringraziare il tuo carnefice per averti fatto scoprire qualcosa di nuovo di te che andava riequilibrato, per poi riprendere il cammino di realizzazione della tua felicità 🤩.
Inutile dire che gli aspetti da riequilibrare hanno poco a che vedere con l’amore, quello vero, ma piuttosto con il potere.
La vita può essere veramente gioiosa e giocosa solo quando si è veramente liberi e padroni di noi stessi.
Di fatto ciò avviene quando ti perdoni (ma in realtà non hai niente da farti perdonare. Hai fatto solo un’esperienza nel gioco della vita…).
Ma soprattutto quando impari ad amarti. O meglio, quando ti innamori di te 🥰 e non hai bisogno di un’altra persona per sentirti realizzato.
E allora il tuo cuore si riempie di gioia, ammirazione e gratitudine per il dono della vita 😍.
Esci dal triangolo e ti elevi al vertice di una meravigiosa piramide scintillante, da cui inizi a vorticare maestosamente 🌪️ oltre l’illusione dello spazio-tempo .
Sai di essere salito su un gradino più alto (su un’ottava superiore, per dirla in gergo musicale/esoterico…) e senti che rimane solo l’amore ❤️.
A quel punto sei libero di scovare e portare alla luce i tuoi talenti nascosti 💎 e usarli per gridare al mando la bellezza della vita 📣.
Solo così diventi un vero facilitatore del cambiamento di chi è intrappolato nel gioco della vita.
Salvare qualcuno all’interno del triangolo è assolutamente impossibile 😕.
A te la scelta
Grazie a queste conoscenze puoi decidere se stare dentro o uscire dal gioco 🤔.
Se scegli di uscire dal gioco devi imparare a disidentificarti dai tuoi personaggi scomodi.
Puoi farlo gioiosamente attraverso tutti gli strumenti del sentirsi da dio:
- La conoscenza di come funzioniamo sotto diversi aspetti (conoscenze che condivido nel mio blog)
- La meditazione My Fulness, per creare una distanza tra la tua coscienza infinita che gioca il gioco della vita e il tuo personaggio limitato e sofferente.
- Gli incontri individuali A spasso con Buddha per entrare più nello specifico del tuo gioco.
- Le costellazioni familiari, per riportare ordine, amore ed equilibrio nel tuo albero genealogico.
E Atlante ti sarà infinitamente grato per averlo sollevato dai pesi del mondo 😌, generati da chi non ha ancora imparato a stare al proprio posto.
Hai qualche tema specifico che ti interessa approfondire? Segnalamelo e sarò felice di portare a galla nuove saette di saggezza ⚡ nascoste ai più.
Significa che sei un prescelto, il perfetto candidato al sentirsi da dio 🤩.
Perché, una volta uscito dal gioco, c’è molto altro che ti aspetta…😉
LE ALTRE SAETTE DI SAGGEZZA
Uscire dalla zona di comfort consente di accedere a meravigliose potenzialità nascoste che potrebbero dare una svolta alla tua vita. Ma come ci svela la saggia Athena 😉, si possono correre dei rischi (anche grossi) se non si sono sviluppati i sacri doni della conoscenza e del discernimento. Scopri i rischi e come muovere i passi giusti…
Anche Superman ha dovuto imparare la dura lezione sull’importanza di ascoltare l’istinto più saggio 😮. Se lo dice lui che ha pure un superudito… 😉 Si rischia di prendere decisioni azzardate, dalle conseguenze pesanti 🙁. Scopri perché succede e come imparare a “sentire bene” l’istinto…
SAETTA DI SAGGEZZA DI POLIFEMO SUI GUARDARSI DENTRO
Simonetta Lavorati ● 17 gennaio 2021 ● Saette di saggezzaChi più di Polifemo può dare consigli sul guardarsi dentro 😉? Meglio ascoltarlo, soprattutto se ci mette in guardia⚠️dai rischi, rivelando cosa è necessario imparare prima di tuffarsi a dare un’occhiata alla propria interiorità…
Qualche cosa su di me per conoscerci meglio
Faccio la Counselor, la formatrice e conduco gruppi di crescita personale attraverso un approccio olistico che ho sintetizzato con il nome My Fullness: un mix di meditazione, counseling di gruppo, sviluppo del potenziale e moltissimi altri strumenti di espressione di sé per avvicinarci sempre di più alla nostra autenticità, col solo scopo di essere (divinamente) felici.
Ho la fortuna di aver vissuto una vita all’insegna del… continua a leggere →
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